Faeto e Celle di San Vito (FG).
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Pubblicato da Granatiero
Poeta, saggista e dialettologo. Laurea in medicina.
Nato a Mattinata (FG), vive a Torino. Dopo alcuni volumetti di poesia in lingua, si è rivolto al dialetto, pubblicando una quindicina di raccolte, tra cui "U iréne" ("Il grano", dell'Arco, 1983), "Énece" ("Nidiandolo", Campanotto, 1994), "Scúerzele" ("Spoglia", Cofine, 2002), "Bbommine" ("Bambino"/"Asfodelo", Jocker, 2006), "Passéte" ("Passato"/"Usta", Interlinea, 2008), "La chiéve de l'úrte" ("La chiave dell'orto", ivi, 2011), "Varde" ("Basto", Aguaplano, 2016), "Premeture" ("Guidaleschi", ivi, 2019), "Spòreve" ("Potatura", Aragno, 2019). Tra le non poche pubblicazioni di carattere linguistico, una grammatica storica (1987) e il "Vocabolario dei dialetti garganici" (2012). Si ricordano poi "Altro volgare. Per una grafia unitaria della poesia nei dialetti alto-meridionali" (La Vita Felice, 2015) e "Scrivo la mia lingua locale. Manuale di grafia unitaria del Centro-Meridione", Roma, Cofine, 2021.
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interessante, bello, rassicurante, come rassicura e soddisfa tutto ciò che disvela le radici
*Luigi Ianzano*
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Saggio accuratissimo, pur nella sua brevità, che disvela una delle tante sfaccettature della Daunia.